SLC CGIL Poste: Di Ceglie (SlcCgil), “Giorgetti evidenzia stato confusione Governo. Non ci fermeremo nel contrasto a svendita scellerata”

crop unrecognizable woman carrying boxes and entering post office
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Roma, 28 mar- “Le parole del Ministro Giorgetti attestano, oltre ogni ragionevole dubbio, lo stato di confusione in cui versa il Governo riguardo la svendita di Poste Italiane”. È il commento di Nicola Di Ceglie, Segretario nazionale Slc Cgil, a quanto reso noto dal titolare del Dicastero dell’Economia durante l’audizione di ieri alla Camera. Il piano dell’Esecutivo di dismettere l’intera quota azionaria di Poste oggi in suo possesso, confermata dal Ministro Giancarlo Giorgetti è “una decisione scellerata che non risponde neanche agli obiettivi enunciati, di fronte alla quale -assicura il sindacalista- proseguiremo ogni azione di contrasto utile a fermare un progetto insensato”. Inoltre, Di Ceglie chiede quale sia “la ratio di questa operazione, dal momento che lo stesso Ministro ha chiarito l’impatto negativo che avrebbe sui conti dello Stato, ammettendo che i dividendi garantiti annualmente da Poste sono superiori ai risparmi che deriverebbero dalla cessione dell’azienda”. “Davvero non si scorge il senso di questa vendita -valuta il dirigente Slc – se non il goffo tentativo di giustificare l’ingiustificabile, ossia elargire lauti profitti ai pochi soggetti privati che la acquisiranno, privando lo Stato di un’azienda che macina utili consistenti e che svolge, al contempo, un ruolo nevralgico nella tenuta sociale e nella coesione territoriale del Paese”.

SLC CGIL Telecomunicazioni: rinnovo CCNL TLC 2023-2025 – avviato il confronto.

telecommunications tower in vienna
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Ieri, 25 marzo, si è svolto il primo incontro tra le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, la delegazione sindacale trattante e la delegazione delle aziende del settore, rappresentata da Asstel. L’incontro ha rappresentato l’avvio ufficiale del negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, con le Organizzazioni Sindacali che hanno presentato la piattaforma di rinnovo per il periodo 2023-2025, declinando le rivendicazioni normative ed economiche approvate dalle lavoratrici e dai lavoratori nel percorso assembleare svolto nei mesi scorsi. Durante l’illustrazione dei contenuti della piattaforma, le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil hanno rinnovato l’analisi dello scenario e del contesto in cui versa il settore delle Telecomunicazioni in Italia, ribadendo come le varie vertenze aziendali e settoriali, non devono essere un freno al percorso di rinnovazione contrattuale. Le Segreterie Nazionali hanno ribadito la necessità di difendere il CCNL soprattutto in questa fase di trasformazione degli assetti societari e di riorganizzazione, puntando di converso ad allargare il campo di applicazione verso i servizi digitali Gli impatti sulle lavoratrici e sui lavoratori del settore, derivanti dalla trasformazione digitale, devono trovare risposte nel contratto, individuando gli strumenti opportuni, oltre la formazione, che concentrino la loro attenzione sulla ri-occupabilità, a partire dai CRM/BPO, e sulla nuova occupazione. Il tutto in un contesto economico in cui l’inflazione ha toccato livelli elevatissimi, a cui il contratto dovrà dare risposte, rapide, recuperando il potere di acquisto. L’associazione datoriale Asstel, preso atto della rivendicazione sindacale, ha ribadito, attraverso una relazione ben dettagliata, lo scenario economico e di mercato in cui si svilupperà la negoziazione per la rinnovazione contrattuale, illustrando i dati analitici relativi all’evoluzione del mercato delle Telecomunicazioni non solo in una logica nazionale, ma con una visione transnazionale. Le parti pertanto, al fine di dar vita ad un confronto di merito sui temi centrali di questa rinnovazione contrattuale, hanno condiviso l’avvio di gruppi di lavoro su definite e centrali aree tematiche: evoluzione e possibile sviluppo del perimetro contrattuale, nuova classificazione del personale basata su famiglie professionali, consolidamento del lavoro agile, sviluppo dei nuovi modelli di organizzazione e competenze, specificità del settore Crm/Bpo, e tematiche di inclusione, welfare, diversità ed equità. Le parti, condividendo tale percorso, si sono aggiornate a successivi incontri di merito, per entrare nel dettaglio delle varie tematiche rappresentate, a cominciare da quelle sopra indicate Roma, 26 marzo 2024 Affiliazione ad UNI Union Network International Le Segreterie Nazionali SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL

SLC CGIL Telecomunicazioni: OPEN FIBER, incontro di verifica e scambio di informazioni con le Organizzazioni Sindacali.

Nella giornata del 21 marzo 2024 si è tenuto l’incontro tra le Segreteria Nazionali di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, UGL Telecomunicazioni, unitamente alle strutture territoriali ed alle RSU e l’azienda Open Fiber.
Molti i temi all’ordine del giorno che sono stati affrontati in un incontro di verifica e di scambio informazioni che auspichiamo sempre più frequente.
La presentazione di un piano formativo, in collaborazione con Fondimpresa, è stato condivisa con le OO.SS. e le RSU che hanno accolto con favore il percorso chiedendone l’estensione al maggior numero di figure professionali al fine di renderlo inclusivo e, anche nell’interesse dell’Azienda, di tener conto dei fabbisogni formativi del maggior numero di lavoratrici e lavoratori, prevedendo anche una formazione di base sulle specifiche attività. Rimane confermato, anche in questo Accordo, l’impegno aziendale a fornire il resoconto dettagliato per territorio della formazione erogata.
È stato, inoltre, condiviso lo stato di avanzamento del trial realizzato nell’ultimo mese sul processo di delivery che ha visto impattati diversi territori e le figure di alcuni Field Manager.
Nel riscontrare i dati presentati e nel riconfermare che il periodo di osservazione è stato troppo breve per fornire risultati significativi rispetto ai meri previsionali, si è sottolineato come l’azienda, nonostante sia da considerarsi ormai fuori dal periodo di start up, presenti ancora carichi di lavoro non equamente distribuiti e che si corra il rischio, focalizzandosi su nuovi obiettivi, di trascurare le attività già in carico ai FM, incrementandone ulteriormente lo squilibrio nei carichi di lavoro di cui sopra, anche per quei settori indirettamente impattati dall’introduzione strutturale delle nuove attività. Le Segreterie Nazionali hanno ribadito la necessità di un confronto preventivo e puntuale su tutti i prossimi step relativi al graduale ampliamento della sperimentazione ma anche l’esigenza di fornire ai lavoratori coinvolti procedure chiare ed esaustive in relazione allo svolgimento della nuova attività.
L’azienda, nel prosieguo dei lavori, ha evidenziato un tema di criticità relativo ai residui (ferie e permessi) che è stato già affrontato in precedenti riunioni con le RSU delle varie sedi di OF. Abbiamo ricordato all’azienda che la genesi dell’attuale situazione ha un percorso datato e che va risolta con gradualità, nel comune interesse, affrontandola senza atteggiamenti vessatori nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, con i normali strumenti previsti dal CCNL TLC e con, eventualmente, accordi specifici che siano condivisi con le Segreterie Nazionali. Il tutto va, inoltre, contestualizzato in una trattativa più articolata che comprenda anche il prossimo rinnovo del PdR e il secondo livello aziendale. Al termine è stato fissato un nuovo incontro per il prossimo 4 aprile.
Roma, 25 marzo 2024
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL UGL TELECOMUNICAZIONI

SLC CGIL Telecomunicazioni: TIM, cessioni e riorganizzazioni, e il Governo ?

il giorno 13 marzo 2024 si è svolto l’incontro sindacale tra TIM, Segreterie Nazionali Confederali ed il Coordinamento delle Rsu. L’Azienda ha aperto l’incontro esponendo le ragioni che aveva già dichiarato lo scorso 29 febbraio, che si va cioè verso la cessione della rete perché il debito è diventato insostenibile, tanto da poter determinare nel tempo un problema nell’ ottenere credito dagli istituti bancarii.

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SLC CGIL Produzione Culturale: Teatro alla Scala, 20 marzo sciopero, l’ hanno deciso i lavoratori !

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Ieri 8 marzo su convocazione della Slc-Cgil si è svolta l’assemblea generale dei lavoratori per discutere del recente rinnovo contrattuale (non ancora pienamente in vigore), dei problemi occupazionali (in particolare degli intermittenti e delle comparse), della piattaforma streaming ScalaTV per la quale non esiste ancora
alcun accordo sulla cessione diritti, degli spazi destinati a spogliatoi/camerini sia in teatro che nella nuova palazzina di via Verdi e più in generale del livello insoddisfacente delle relazioni sindacali di questi ultimi mesi.
Nella serata del giorno 7 marzo e nella mattina dell’8 marzo la direzione ha fornito delle rassicurazioni sull’applicazione delle nuove normative contrattuali e sulla possibilità di avere in busta paga a marzo degli anticipi economici sui futuri aumenti (in attesa della validazione da parte della Corte dei Conti), e ha inoltrato – dopo mesi
di richieste – una bozza di una possibile piattaforma di polizza sanitaria, che al
momento però sembra ancora non sufficiente per le esigenze dei lavoratori scaligeri.
Dopo l’introduzione e la relazione sulle ultime comunicazioni della direzione, vi sono
stati numerosi interventi, e l’assemblea con un solo voto contrario e uno astenuto, ha
votato lo sciopero per tutti i settori e reparti, compresi intermittenti per il giorno 20
marzo 2024, nonché la sospensione di tutte le prestazioni supplementari e/o straordinarie.
La delegazione Slc-Cgil assume la decisione dell’assemblea e proclama per il 20 marzo lo sciopero per l’intera giornata e la sospensione delle prestazioni supplementari e straordinarie (terze prestazioni, prolungamenti orari, etc.) Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori comunicati per meglio rappresentare le problematiche di ogni singolo reparto e avanzare le nostre proposte.

Confidiamo che sin dal prossimo incontro tra le parti del 12 marzo, si possano produrre avanzamenti e risposte sulle questioni più urgenti a cominciare dalla divisioni spazi sia della Verdi che della sede Filodrammatici.

SLC CGIL MILANO

RSA CGIL ALLA SCALA

SLC CGIL Telecomunicazioni: TIM, è l’ora della responsabilità e della chiarezza.

“È l’ora della responsabilità ma anche della chiarezza” Roma, 8 marzo – “La reazione dei mercati alla presentazione delle linee guida di Tim per il prossimo triennio non può non destare preoccupazione. Soprattutto se uno dei motivi sembra risiedere nella scarsa fiducia sulla gestione del debito”. Così Riccardo Saccone, Segretario nazionale di Slc Cgil di fronte alle notizie odierne circa la maggiore azienda di Telecomunicazioni del Paese. “Verrebbe da chiedersi – prosegue il sindacalista – perché si sia deciso di distruggere l’ex monopolista proprio per risolvere l’insostenibilità della posizione debitoria se poi il debito rischia di continuare ad essere motivo di grande incognita sulla sostenibilità dell’azienda Tim, anche una volta privata della rete”. “Viene da chiedersi anche se l’enorme massa di azioni che si è spostata ieri non sia anche il frutto della turbolenta situazione societaria – avverte ancora Saccone convinto che “quanto avvenuto ieri rischia di aggravare la già complessa situazione aziendale”. “Ora è chiaramente il momento della responsabilità. Ma non può essere a senso unico. Ci aspettiamo la massima chiarezza da parte dell’azienda sulle tematiche della tutela del perimetro occupazionale. Ma ci aspettiamo anche un maggior coinvolgimento del Governo, che ha deciso lo spezzatino di Tim ed allo stato attuale è azionista con il 10 per cento con CDP (Cassa Depositi e Prestiti) e che difficilmente può dirsi estraneo a quanto sta avvenendo. Soprattutto – sottolinea Saccone – alla gestione delle ricadute future”. “Poco ci rassicura la dichiarata volontà aziendale di entrare nel mercato della vendita di energia lamenta il sindacalista – davvero non si sente il bisogno dell’ennesima filiale dell’emporio in cui stanno trasformando il mercato delle Tlc italiano”. Da ultimo: “bene fa l’azienda quando rimarca ai mercati il proprio impegno sull’inclusione, la parità di genere e il bilanciamento dei tempi di vita e di lavoro – è la valutazione del Segretario Slc -, un po’ meno bene quando minaccia di smontare buona parte dei provvedimenti presi nel tempo a favore di questi temi se non si dovesse raggiungere un accordo sull’ammortizzatore sociale”. “Lo ripetiamo: è il tempo della responsabilità, della chiarezza ma -conclude Saccone- anche della serietà”.

SLC CGIL Telecomunicazioni: WINDTRE, ricominciamo a discutere di prospettive per i lavoratori.

Nella giornata del 5 marzo 2024 si sono incontrate le Segreterie Nazionali e Territoriali SLC-CGIL FISTEL- CISL UILCOM-UIL, unitamente alle RSU, e la dirigenza di WindTre per fare il punto della situazione a valle del closing di febbraio dell’operazione Netco. I due AD hanno confermato che la transazione con Eqt per la creazione della Netco non avrà luogo, nelle modalità previste, sia a causa del cambiamento delle condizioni del mercato finanziario, caratterizzato da una crescita dei tassi di interesse, sia per il mancato consenso di alcuni stakeholders che ha reso l’operazione troppo costosa sia dal punto di vista economico che da quello strategico.

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SLC CGIL Servizi Postali: Poste Italiane, accordo rete punto poste.

L’Azienda ci ha illustrato il progetto Rete Punto Poste, dove abbiamo condiviso
l’inserimento di una nuova linea dedicata denominata Linea Mercato Rete Terze
(LMRTZ). Le nuove LMRTZ avranno il compito di Pickup, vuotatura cassette, consegna
reti terze e alimentazione.
Dopo un duro e articolato confronto, abbiamo ottenuto la copertura di queste 77
nuove linee con personale a tempo indeterminato, assunto nell’ambito degli
interventi di Politiche Attive che saranno definiti per il 2024. A seguito delle nostre rivendicazioni verrà attivata la sorveglianza sanitaria nel rispetto del D.Lgs 81/2008 per la MMC.


Microfulfillment – Sameday Delivery
Per confermare il ruolo di Leadership di Poste Italiane nella logistica e nella
distribuzione dei pacchi, in un’ottica di maggior occupazione, abbiamo condiviso
l’avvio di una fase sperimentale (da aprile ad ottobre 2024) del progetto
Microfulfillment + SameDay Delivery che prevede la creazione di un magazzino presso
il CS di Napoli con prodotti Amazon che verranno finalizzati e consegnati nella stessa
giornata.
Qualora la sperimentazione dovesse produrre i risultati auspicati, in una successiva
riunione, prevista per il mese di ottobre, verranno definiti i relativi fabbisogni con
personale a tempo indeterminato in funzione degli interventi di stabilizzazione che
saranno previsti anch’essi nelle Politiche Attive 2024.
Le Segreterie Nazionali

SLC CGIL Servizi Postali:Poste Italiane, Progetto Operatore unico.

In data odierna è stata sottoscritta l’intesa sul progetto operatore unico.
In apertura di riunione abbiamo nuovamente evidenziato le criticità (es. liquidazione delle
trasferte, straordinario, carenza di personale, etc.) della nuova organizzazione e
differentemente da quanto inizialmente previsto dall’Azienda, abbiamo sottoscritto un
accordo che prevede un complessivo potenziamento del livello di presidio delle attività, comprensivo di coordinatori e specialisti a supporto degli operatori, la necessità di
rafforzare il percorso formativo di aggiornamento delle competenze dedicato agli operatori,
prevedendo specifici moduli formativi anche in aula.
Durante l’incontro, l’Azienda ci ha comunicato che prevede nell’arco dei
prossimi tre anni di regolarizzare la posizione contributiva dei dipendenti tra cui
gli “ex-ricorsisti”.
Infine abbiamo previsto entro fine del corrente anno un ulteriore incontro per verificare il
complessivo stato di realizzazione del progetto e valutare eventuali esigenze correlate a
specifiche peculiarità territoriali e alle relative modalità di presidio.
Roma, 6 Marzo 2024
Le Segreterie Nazionali

SLC CGIL Telecomunicazioni: Opnet S.p.A., esame congiunto per cessione ramo d’azienda.

Si è svolto oggi con esito positivo l’esame congiunto ex art 47, legge 29 Dicembre 1990 n°428, tra le Segreterie Nazionali e territoriali di SLC Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e la dirigenza di Opnet S.p.A, circa il trasferimento del ramo d’Azienda da Opnet S.p.A. verso la newco “Brightco S.r.l”. Il trasferimento riguarda sostanzialmente tutti gli assets operativi, incluse le licenze, le apparecchiature di rete possedute, le attività di sviluppo commerciale, tutti i contratti operativi sottoscritti da Opnet e tutti i rapporti di lavoro in essere con tutti i dipendenti di Opnet S.p.A. Rimangono invece escluse dal trasferimento di ramo le partecipazioni deneute da Opnet in Tessellis S.p.A. e nelle altre società controllate o partecipate da Opnet S.p.A. Per i 232 dipendenti di Opnet S.p.A, interessati dal trasferimento di ramo che operano nelle città di Milano (25), Roma (109), Cagliari (2), Bari (76) e Taranto (20) il trasferimento avverrà in continuità del rapporto di lavoro, con il mantenimento di tutti i diritti derivanti dal contratto di lavoro, ai sensi e per gli effetti dell’art.2112 del Codice civile, mantenendo il medesimo CCNL. Conclusa questa prima fase, si rimane quindi in attesa che si realizzi il passaggio alla Newco Brightco S.r.l., passaggio che avverà subito dopo l’ottenimento dei pareri autorizzativi delle autorità preposte alla realizzazione del trasferimento. Solo a questo punto, inoltre, il 100% delle quote della società verrà acquisito da WindTre È evidente che qualora non dovessero arrivare i pareri autorizzativi Opnet S.p.A continuerà ad operare nel mercato senza alcun problema ed in continuità. Il passaggio di tutti i dipendenti avverrà presumibilmente, tra la fine del secondo e l’inizio del terzo trimestre del 2024. In questa seconda fase si discuterà con Wind3 circa le modalità di armonizzazione dei passaggi e si entrerà nel vivo del trasferimento e delle operatività del ramo di azienda ceduto Roma, 6 Marzo 2024 Le Segretarie Nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

SLC CGIL Telecomunicazioni: TIM, interventi di riorganizzazione, incontro con le delegazioni sindacali.

Il giorno 29 febbraio 2024 si è svolto l’incontro sindacale tra TIM, Segreterie Nazionali Confederali ed il coordinamento delle Rsu. Gli argomenti illustrati dall’azienda hanno riguardato gli strumenti per il contenimento del costo del lavoro, il lavoro agile ed in chiusura una comunicazione riguardante la riorganizzazione dell’operatore 119 verso la figura di operatore integrato fisso-mobile.

LEGGI DI SEGUITO L’INTERO COMUNICATO

SLC CGIL Servizi Postali: Poste Italiane, 🟥 SVENDERE POSTE ITALIANE? UN DISASTRO OCCUPAZIONALE ANNUNCIATO

📩 La prima tranche di privatizzazione di Poste Italiane ha fugato ogni dubbio su un punto: non si svende ai privati per fare investimenti o rilanciare l’azienda, ma solo per fare cassa.

🔎 Lo dimostrano i dati: dal 2016, anno in cui il 35% delle azioni in mano allo Stato passarono al mercato, i ricavi sono aumentati da 10 miliardi e 640 milioni di euro a 11 miliardi e 880 milioni di euro. Al contempo, il costo del lavoro si è ridotto da 6 miliardi e 240 milioni a 5 miliardi e 220 milioni. Vuol dire che per generare il miliardo di euro di ricavi in più, tutti redistribuiti agli azionisti tramite lauti dividendi, si è attinto al costo del lavoro.

⚠️ In che modo? Riducendo il numero degli addetti (diminuiti di circa 19mila unità), aumentando il ricorso al lavoro precario (i contratti a tempo determinato sono quasi raddoppiati in termini assoluti) e all’esternalizzazione di manodopera. Il taglio del personale, pari a un miliardo di euro, ha comportato un drastico calo di sportelli attivi presso gli uffici postali (e il relativo aumento dei tempi di attesa per i cittadini), nonché un servizio di recapito più scarso.

😡 Questo è il prezzo che abbiamo pagato per la privatizzazione del 2016: dividendi e ricchezza accumulati da un gruppo ristretto di individui, a scapito dei posti di lavoro, delle condizioni in cui il lavoro viene svolto e dei servizi offerti alla collettività.

📣 Un prezzo che non vogliamo pagare più. Ecco perché come Slc Cgil lottiamo affinché il governo non svenda al mercato ulteriori quote di @posteitaliane e salvaguardi, invece, le lavoratrici e i lavoratori dell’azienda.

#slccgilnazionale#posteitaliane#teniamociposte

SLC CGIL Telecomunicazioni: INPS Servizi, la dott.ssa Aglione ad ogni problema trova una soluzione…

Iniziamo con il precisare che non è nostra prassi né consuetudine fare riferimenti diretti a persone nei comunicati sindacali ma, questa volta, non possiamo proprio esimerci dal farlo. Durante il meeting con alcune/i lavoratrici/tori del sito di Casamassima la Dott.ssa Aglione, Responsabile del Contact Center, ci ha infatti menzionati numerose volte e, di conseguenza, ci corre l’obbligo di risponderle direttamente.

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SLC CGIL Servizi Postali: Poste Italiane, patrimonio di tutti.

📩 Poste italiane detiene una fetta cospicua del patrimonio del Paese. Lo fa soprattutto attraverso la gestione del risparmio, l’archiviazione di dati sensibili e la rete logistica. Quale impatto avrebbe la svendita dell’azienda su queste tre ‘casseforti’ del nostro benessere?

📈 Fin dalla nascita dello Stato italiano, Poste raccoglie il Risparmio dei cittadini attraverso Cassa Depositi e Prestiti. Una gestione sicura, perché garantisce buoni rendimenti, senza mettere a repentaglio i risparmi di milioni di famiglie. Il 60% delle risorse in pancia a CDP (oltre 240 miliardi) proviene dalla raccolta postale ed è utilizzata per finanziare infrastrutture, grandi opere e piccola imprenditoria. In sostanza, grazie al risparmio postale lo Stato sostiene settori strategici della nostra economia.

📲 Più di recente, Poste è diventata la più grande azienda digitale e il più grosso gestore di dati personali del Paese. Si pensi ai dati generati dalle attività degli uffici postali o a quelli legati alle identità digitali (SPID) rilasciate da Poste Italiane (c.ca 25 milioni). Ma anche all’infinità di dati raccolti nella campagna vaccinale anti-Covid e nell’erogazione di servizi per la Pubblica Amministrazione, senza scordare i dati necessari al recapito di corrispondenza e pacchi. In caso di svendita ai privati, come garantire che nessuno, oltre lo Stato, metterà le mani sui dati personali di milioni di italiani?

📦 Infine, solo @posteitaliane può implementare le infrastrutture necessarie a spedire pacchi e corrispondenza lungo tutta la penisola. Grazie al Servizio Universale, Poste garantisce a ogni cittadino, indipendentemente dal luogo in cui vive, l’accesso all’e-commerce e a tutti i servizi di recapito. Un impegno molto oneroso e poco remunerativo che, sotto la pressione degli interessi privati, verrebbe ulteriormente ridotto, con ripercussioni negative sulla qualità del servizio.

📣 Ecco perché come Slc Cgil lottiamo affinché il governo non svenda al mercato ulteriori quote di Poste Italiane e tenga al sicuro questo patrimonio prezioso dei cittadini.

#slccgilnazionale#posteitaliane#teniamociposte

SLC CGIL Telecomunicazioni: Solari, Segretario Generale SLC: “Bene la svolta europea ma quello italiano rimane un pasticcio. Unica prospettiva per Tim, essere acquisita da probabile soggetto industriale franco-tedesco”.

radio telescope against sky with stars
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(U.S. SlcCgil) -Roma 22 feb- “Abbiamo salutato con favore la svolta annunciata dall’Europa di non voler più contrastare i processi di consolidamento tra le aziende del settore delle Telecomunicazioni, ma, va detto, la situazione italiana rimane un pasticcio”

È quanto afferma in una dichiarazione il Segretario generale di Slc Cgil, Fabrizio Solari, che infatti chiarisce: “nella bozza di direttiva questi processi sonno indicati come “tranfrontalieri”, non nazionali. Tradotto -spiega il leader Slc- significa che il via libera riguarda la possibile. creazione di Campioni Europei. Del resto Francia e Germania non hanno bisogno di consolidare i rispettivi mercati nazionali, ancora dominati dagli ex monopoli di ORANGE e DEUTSCHE TELEKOM, ma semmai di unire queste due aziende per dar vita, appunto, ad un Campione Europeo”.

“A questo auspicabile processo -chiarisce ancora Solari- TIM avrebbe potuto partecipare con pari dignità nella dimensione che aveva all’epoca della privatizzazione. Avrebbe potuto aspirare a stare al tavolo persino nella striminzita dimensione a cui è stata ridotta da vent’anni di gestione privata, ma -sottolinea amaramente- di sicuro non potrà neppure aprire una interlocuzione dopo la scelta dello spezzatino che il Governo ha avallato”. 

Un panorama che la Slc aveva previsto da tempo denunciando come “questa scelta ci avrebbe allontanato dall’Europa. Ora, -prevede il leader sindacale- l’unica prospettiva credibile per TIM è quella di essere acquisita dal probabile soggetto industriale franco-tedesco. Del resto questa è stata la sorte di Fiat, Alitalia e tante altre aziende nazionali”

“Non ci si stupisca poi se in termini di reddito disponibile, livelli salariali, tasso di occupazione e prodotto interno lordo, -conclude- il peso relativo del nostro Paese rispetto all’Unione Europea continua inesorabilmente a scendere”. 

Vanna Palumbo 

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SLC CGIL Servizi Postali:Poste Italiane, sfiorata la tragedia per l’ennesimo infortunio sul lavoro, buona guarigione Angelo.

📦 Abbiamo scampato il peggio, ma è stato un puro caso. Perché se il carrello del centro di smistamento di Poste Italiane a Brescia fosse stato al massimo della capienza, a schiacciare il corpo del lavoratore che ieri lo movimentava sarebbero stati 300 kg di peso. Un impatto letale.

😡 Il nostro sospiro di sollievo per il collega, che riporta gravi ferite ma non è in pericolo di vita, non stempera la rabbia per la dinamica dell’infortunio. Erano mesi che la SLC – Cgil Brescia denunciava la pericolosità dei roll container usati in quel centro di smistamento (perché privi di freno di stazionamento) e ne chiedeva il bando.

🔎 Doveroso usare il condizionale e attendere gli accertamenti del caso, ma ad una prima ricostruzione parrebbe quindi che l’incidente sia avvenuto anche in conseguenza delle lacune sulla sicurezza lamentate da tempo dal nostro sindacato.

✊🏽 “La Segreteria nazionale è al fianco delle nostre strutture territoriali di Brescia e della Lombardia, – scrive in una nota il Segretario nazionale Slc Cgil, Nicola Di Ceglie – e di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori di Brescia nel rivendicare la massima sicurezza. Sosteniamo lo sciopero e seguiremo con attenzione lo sviluppo della vicenda. È necessario chiarire quanto prima l’effettiva dinamica dei fatti e realizzare immediatamente tutti gli interventi necessari perché incidenti così non avvengano più”.

#sicurezzasullavoro

SLC CGIL Servizi Postali: Poste Italiane, un ruolo sociale da difendere.

📩Poste Italiane ha una presenza capillare su tutto il territorio nazionale: i 12.755 uffici postali sono distribuiti su tutti i 7.896 Comuni del nostro Paese. Questo li rende dei veri e propri presìdi dello Stato, ruolo di fondamentale importanza non solo nelle città e nei maggiori centri abitati, ma soprattutto nelle frazioni periferiche, nei piccoli comuni, nelle comunità montane, e in tutte quelle aree in cui lo spopolamento rischia di privare i cittadini di qualsiasi punto di riferimento.

🗂 Circa il 70% dei Comuni italiani è infatti costituito da realtà con meno di 5mila abitanti. In queste, spesso, l’unico servizio garantito è quello postale e gli uffici postali rappresentano l’unica possibilità di accedere fisicamente ai servizi della pubblica amministrazione. Ebbene sì: accanto ai servizi postali, finanziari, logistici, assicurativi e di telecomunicazione, presso gli uffici di Poste si può anche ottenere il rilascio di alcuni certificati anagrafici e previdenziali, il passaporto, e altri servizi per conto di PA ed enti locali.

⚠️ Finché Poste Italiane rimarrà a controllo pubblico, continuerà ad assicurare la presenza dello Stato in ogni angolo della penisola. Al contrario, l’ingresso di ulteriori capitali privati imporrebbe all’azienda le logiche del profitto, anteponendole agli interessi delle comunità. Svendere Poste vorrebbe dire alterarne irrimediabilmente la stessa natura. Il rischio di abbandono del territorio diventerebbe altissimo, e l’arretramento dello Stato sarebbe scontato.

📣 Ecco perché come Slc Cgil lottiamo affinché il governo non svenda al mercato ulteriori quote di Poste Italiane ad oggi in suo possesso e preservi, invece, il ruolo sociale dell’azienda.

#teniamociposte

SLC CGIL Telecomunicazioni: CCNL TLC, strani movimenti sul rinnovo, non acceteremo mai una strada “al massimo ribasso”!

telecommunications tower in vienna
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In queste ore ci risulta un certo attivismo di una minoritaria associazione che rappresenta una piccola parte dei call center in outsourcing. In particolare, veniamo a sapere di lettere già predisposte per il cambio di contratto da inviare se non ravviseranno “chiari ed inequivocabili segnali di svolta nelle posizioni delle OO.SS. ” riguardo la Piattaforma confederale per il rinnovo del CCNL delle TLC che questa minoritaria associazione giudica del tutto irricevibile. Irricevibile a nostro avviso è il metodo che questi signori pensano di poter imporre al nostro settore: o si fa quello che dico io o me ne vado. Senza contare che la Piattaforma in questione ha ricevuto il parere plebiscitariamente favorevole delle migliaia di lavoratrici e lavoratori, anche delle aziende di questa piccola organizzazione, con i quali il Sindacato Confederale si è confrontato in centinaia di assemblee. Dal 2007 abbiamo cercato con fatica di portare regole in un mondo dove non ve ne erano, a partire dal rapporto con la committenza che ha spesso sfruttato le divisioni interne al mondo degli outsourcer per imporre massimi ribassi e, in generale, condizioni che difficilmente collimavano con le sacrosante richieste di crescita dei lavoratori. Un percorso difficile, con molte vittorie e qualche cocente sconfitta. Non sempre il mondo degli outsourcer ha condiviso questi percorsi. Spesso hanno anteposto gli interessi delle singole aziende piuttosto che la costruzione di un ecosistema degli appalti di call center sano. Perché, per dirla tutta, ogni volta che si bandisce una gara al massimo ribasso c’è sicuramente qualcuno che impone condizioni ingiuste ma c’è anche qualcuno che quelle condizioni le accetta per prendere lavoro ai propri concorrenti. Una rincorsa senza fine che ha visto molti outsourcer percorrere la strada della contrazione forzata dei salari pur di assecondare le politiche ribassiste della committenza. Oggi questa strada non è più percorribile. Quella che abbiamo presentato è una piattaforma che noi e molte migliaia di lavoratori riteniamo essere la giusta richiesta per un settore che da troppo tempo paga i risultati dell’assenza di visione industriale. Vengano le controparti a discutere e confrontarsi, in una logica di equilibrio sano e costruttivo piuttosto che minacciare il cambio di contratto. Abbiano il coraggio di esporre il proprio punto di vista. Se invece il tema è la ricerca del massimo risparmio, beh, non è una strada che possiamo accettare.

Le Segreterie Nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

SLC CGIL Servizi Postali: Poste Italiane, davvero svendere non cambia la Governance ?

Nel mirino delle dismissioni statali finisce anche Poste Italiane. Dopo il colpo inferto nel 2016 dal governo Renzi, il mese scorso l’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha confermato l’intenzione di ridurre il ruolo dello Stato nella governance della più grande azienda italiana.

Intenzione che ha da subito sollevato la netta contrarietà di Slc-Cgil, per ragioni tanto economiche, quanto sociali. Alle nostre obiezioni, ci siamo sentiti rispondere che la svendita di altre quote azionarie di Poste, ora in mano pubblica, non avrebbe conseguenze sulla governance dell’azienda. Ad oggi il primo azionista è CDP Cassa Depositi e Prestiti con il 35%, segue il Ministero dell’Economia e delle Finanze con una quota di partecipazione pari a poco più del 29%. Il Governo sostiene che se il Mef vendesse tutte le sue quote – ipotesi al momento più accreditata – lo Stato resterebbe comunque primo azionista con la maggioranza relativa del 35% di Cdp e, a livello di governance, dunque anche di piano industriale, non cambierebbe nulla.

E invece no. In primo luogo, perché Cdp è sì controllata dal Mef, ma non è la sua gemella. Al proprio interno infatti ha anche una percentuale di Fondazioni bancarie e altri soggetti economici e finanziari, perciò è portatrice di interessi più eterogenei rispetto ad un ministero.

In secondo luogo, con l’aumento delle quote in mano al mercato, aumenterebbero anche le pressioni per scelte industriali orientate anzitutto a far crescere il valore delle azioni, a scapito – com’è già avvenuto nel recente passato di Poste e in altre partecipate statali – di lavoratori e cittadini. Insomma: maggiore la quota ceduta al mercato, minore il ruolo pubblico dell’azienda.

In più, una cessione ingente di quote attirerebbe l’appetito di Fondi d’investimento, o soggetti simili, che non iniettano mai risorse nelle aziende senza essersi prima assicurati un potere decisionale su di esse. La domanda che ci poniamo è: da un soggetto finanziario del genere possiamo aspettarci che abbia a cuore il ruolo pubblico di Poste?

Ecco perché come Slc-Cgil lottiamo affinché il governo non svenda al mercato ulteriori quote di Poste Italiane in suo possesso e tuteli, invece, la governance pubblica dell’azienda, nell’interesse comune di lavoratori, cittadini e sviluppo industriale del Paese.

#teniamociposte

SLC CGIL Telecomunicazioni: Konecta, situazione aziendale.

Nel pomeriggio del 14 febbraio 2024 le Segreterie Nazionali e Territoriali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, unitamente alle RSU, si sono incontrate con l’azienda Konecta per proseguire il confronto iniziato lo scorso 2 febbraio, focalizzandosi in particolar modo su due punti: la
crescita del turn over e lo smart working.

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SLC CGIL Telecomunicazioni: WindTre, avevamo ragione noi !

Ieri mattina, con un comunicato congiunto, i due AD di WindTre hanno confermato quanto si andava leggendo ormai da settimane nella rassegna stampa di settore: il matrimonio con
EQT e, di conseguenza, lo scorporo della Rete attraverso l’operazione NetCo non si farà.
E’ la certificazione del fallimento del progetto di “finanziarizzazione” dell’azienda che, sin dal
primo incontro di presentazione a marzo 2023, abbiamo con forza denunciato. Nei tavoli
sindacali e nei comunicati degli ultimi 12 mesi abbiamo, infatti, rimarcato come la divisione in due aziende, NetCo e OpCo, fosse la risposta sbagliata ad un modello di mercato sbagliato e come rappresentasse una mera operazione finanziaria senza essere supportata da alcun progetto industriale di lungo respiro.
I fatti di questi giorni hanno anche confermato quanto fossimo nel giusto nel criticare la
incomprensibile ed inutilmente divisiva richiesta di adesione al progetto che WindTre aveva
chiesto di far sottoscrivere, con relativa rinuncia ad eventuale impugnativa, ai suoi
dipendenti. Quante volte abbiamo scritto che non si poteva entrare nel merito del progetto se non se ne conoscevano ancora le condizioni e non si avevano certezze riguardo all’iter
autorizzativo ed al rapporto con le cosiddette “parti correlate”? Siamo stati tacciati di non
voler trattare migliori condizioni per i lavoratori, di aver abbandonato il tavolo sindacale.
Ci auguriamo che la dirigenza e la proprietà di WindTre abbiano compreso come sia arrivato
il momento di riprendere finalmente a parlare di progetti e piani industriali duraturi, alla cui
base ci sia la piena integrazione di WindTre. Qualche perplessità la lascia, ad onor del vero,
l’ultima parte della comunicazione odierna di CK Hutchison, in merito a esplorazioni di
“possibili transazioni infrastrutturali alternative” future. Per quanto ci riguarda è invece
arrivato il momento di rimettere al centro della discussione i lavoratori di WindTre e la tutela
dei loro interessi attraverso una contrattazione sindacale aziendale capace di recuperare
valore salariale e diritti. Per questi motivi e per entrare nel merito dei progetti futuri di
WindTre chiediamo la convocazione, urgente, di un incontro con le OO.SS.
Roma, 14 febbraio 2024

SLC CGIL Emittenza: RAI, “Non solo solo canzonette”.

Quanto sta avvenendo in queste ore, non fa che confermare l’urgenza di ridare a RAI gli spazi di autonomia e libertà creativa e di pensiero che sono indispensabili ad un’Azienda che produce idee, emozioni, informazione. Fra censure reali ed autocensure indotte dal desiderio di “non essere messi in difficoltà “, si sta sempre più ingessando la più grande azienda culturale del Paese.
Siamo convinti che si tratti di pura follia pensare che, mentre il mondo brucia, un grande Servizio Pubblico di informazione ed intrattenimento debba trasformarsi in un luogo immaginario dove i grandi temi etici, il rifiuto delle guerre o i grandi flussi migratori che sempre più caratterizzeranno un mondo complesso e ogni giorno più ingiusto, o siano elusi del tutto o sterilizzati a tal punto da risultare irriconoscibili. Come SLC CGIL lo denunciamo da anni, a dire il vero, ed oggi a maggior ragione ci sentiamo in dovere di ribadirlo con più forza: la Rai e le proprie lavoratrici e lavoratori devono tornare ad essere liberi di fare compiutamente e liberamente il proprio lavoro senza essere soffocati dall’ingranaggio delle “compatibilità politiche”, che rischiano di trasformarla in un bollettino irreale. Se andiamo avanti di questo passo, prima o poi, qualcuno in Rai si sentirà in dovere di prendere le distanze anche da “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”. Peccato che così, un’Azienda come la Rai, rischi di morire, raccontando un Paese immaginario, quasi fiabesco, lontano dai sentimenti
e dalle pulsioni che pervadono nel profondo il Paese. Anche percorrendo questa strada si distruggono i beni pubblici, facendoli percepire ogni giorno più inutili e lontani dal vissuto delle persone. Contro questa deriva, la SLC-CGIL sarà sempre dalla parte giusta, quella della Democrazia e del Lavoro.
Roma 13/02/2024
La Segreteria Nazionale SLC-CGIL

SLC CGIL Poste: Inevitabile un percorso di conflittualità per dire “No alla privatizzazione di Poste Italiane”.

SLC CGIL Lombardia è convinta che con la privatizzazione di ulteriori quote di capitale di Poste Italiane il principio del servizio sociale e universalistico finirebbe con l’essere piegato alle mere logiche del profitto e col portare con sé il taglio di migliaia di posti di lavoro.

Le prime a saltare sarebbero le attività poco redditizie, gli uffici postali nei piccoli Comuni e il recapito nei   piccoli centri a discapito della clientela.

La privatizzazione ha il duplice fine di fare cassa senza alcuna logica di prospettiva e senza alcuna idea di sviluppo industriale e di recuperare qualche miliardo di euro per lenire il debito pubblico.

A fronte di poco più di 3 miliardi da incassare a breve, Il Governo regala alle solite oligarchie economiche e finanziarie i cospicui dividendi degli anni a venire, senza tener conto del ruolo sociale svolto da Poste sull’intero territorio nazionale pur avendone fatto nella scorsa campagna elettorale un cavallo di battaglia con un perentorio: “no alla privatizzazione di Poste Italiane”.

È quindi indispensabile – sostiene Massimo Casucci Coordinatore SLC CGIL Lombardia – che Il Governo si confronti con i Sindacati e dimostri il dovuto rispetto per le lavoratrici ed i lavoratori, che rappresentano un patrimonio di professionalità irrinunciabile per l’Azienda e sui quali sono gravati negli anni enormi sacrifici tesi al recupero dell’efficientamento dell’Azienda.

Per questi motivi – sostiene Casucci – non siamo più disposti a costringere i lavoratori ad ulteriori sacrifici e metteremo in campo iniziative di protesta sempre più coinvolgenti per impedire la svendita di un’Azienda pubblica strategica per il Paese che, oltre a produrre utili, eroga servizi essenziali ai cittadini anche nei luoghi più remoti e che tale deve rimanere a tutela dei cittadini e di chi vi presta la propria attività lavorativa.

Massimo Casucci

Coordinatore Regionale SLC CGIL Lombardia

SLC CGIL Produzione Culturale: CCNL Troupe, continua il confronto per il rinnovo.

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Il 30 gennaio si sono riunite a Roma le OO.SS: SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCOM-UIL e ANICA, APE, APA per riprendere e ridare slancio ai lavori di definizione del prossimo contratto. Dall’ampio dibattito sul documento presentato dalla rappresentanza datoriale riguardante le tabelle inquadramentali e la proposta economica, è stato evidente che per noi alcuni punti delle tabelle andranno notevolmente approfonditi e modificati prima di poter essere ritenuti soddisfacenti per le esigenze delle lavoratrici e lavoratori portate al tavolo dalle OO.SS. Nel contratto dovranno essere riconosciute le nuove figure professionali che non erano presenti nel contratto del 1999 e dovrà essere data la giusta collocazione e valorizzazione a quelle già presenti. La questione economica poi ha aperto uno scenario di confronto più acceso che ha visto le OO.SS. dichiarare a gran voce che la proposta formulata dalla controparte datoriale era inadeguata a fronte di una vacanza contrattuale di 20 anni. Pur mantenendo sul tavolo la proposta formulata dalle scriventi in occasione dei precedenti incontri il confronto continuerà e auspichiamo di ricevere, quanto prima, una proposta più equa. Durante l’incontro è, inoltre,stata più volte ribadita la centralità e l’importanza per questo contratto dell’istituzione di una banca ore e della rilevazione oraria per una verifica chiara e puntuale delle effettive ore di lavoro. In considerazione del mancato inizio della sperimentazione oraria che, secondo indicazioni, avrebbe dovuto avviare la controparte, si conviene di partire direttamente con la rilevazione oraria. Ogni azienda sarà libera di effettuare la rilevazione nel modo che riterrà opportuno purché coerente con la finalità dell’istituto. Il lavoro delle OO.SS. sarà quello di accelerare l’aggiornamento delle proposte sulla base di quanto emerso al tavolo e di trovare un accordo con la controparte sugli strumenti necessari all’attuazione della rilevazione oraria e della banca ore. Le parti hanno concordato di portare alla prossima riunione delle proposte riguardo la nuova classificazione professionale, una regolamentazione della rilevazione oraria e della banca ore oltre allo scorporo delle varie voci che compongono il minimo contrattuale proposto dalla parte datoriale, questa ultima sarà utile per poter individuare il valore di rivalutazione economico.

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

SLC CGIL servizi Postali: Poste Italiane, privatizzazione scelta miope !

Roma, 26 gennaio – “Abbiamo chiesto un urgente incontro al Mef perché in una fase in cui sarebbe urgente intervenire per costruire politiche industriali e di sviluppo in grado di rilanciare il sistema industriale e con esso l’occupazione e l’economia, si pensa invece a ricette sbagliate che mettono in discussione interi asset strategici, ipotizzando la privatizzazione di aziende del calibro di Poste e non solo,  al solo scopo di fare cassa e senza alcuno sguardo strategico”. Lo dichiara  il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo.

“In queste ore – prosegue il dirigente sindacale – leggiamo indiscrezioni secondo cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per recuperare risorse starebbe pensando di vendere anche le proprie quote di Poste Italiane. Ribadiamo ancora una volta che questo Governo intende perseguire la strada sbagliata: invece di andare a cercare i soldi dove sono, a partire dalla lotta all’evasione fiscale, l’Esecutivo annuncia un piano di privatizzazioni”.

“Si tratta di un’impostazione miope – conclude Gesmundo – che nel medio termine impoverirebbe il Paese, tanto più se a essere ceduta fosse una realtà come Poste Italiane che, oltre ad essere un asset strategico per la tenuta sociale e la coesione territoriale, è una solida realtà finanziaria che garantisce ogni anno importanti dividendi al Ministero”.